Pages - Menu

venerdì 18 agosto 2017

•11. Oggi non si piange.

Da dove posso iniziare?
Forse esattamente dall'inizio.
Sono in America ragazzi, sono arrivata nel luogo dei sogni, dei miei e sicuramente anche dei vostri.
Sono qua da esattamente 10 giorni e sono passati più lenti di ogni altra cosa.
Non vorrei entrare nei dettagli e annoiarvi raccontandovi tutto su famiglia/casa/scuola/amici, quindi sappiate solo che in famiglia mi trovo benissimo, la casa è molto grande e spaziosa, a scuola non ho ancora iniziato e per amici, beh, adesso si può dire che ne ho solo 2 ma considerando che la scuola non è ancora iniziata posso dire di essere fortunata.

Ragazzi, se pensavate che essere un exchange student fosse difficile beh, avevate ragione. Nei miei post precedenti scrivevo sempre che sarei partita con la consapevolezza di stare male, ma non così tanto.
Sono stata male, sto male, starò male, parecchio. Cambiare completamente stile di vita di punto in bianco a 17 anni non è una cosa da niente ma è una cosa che dev'essere metabolizzata per bene prima di essere accettata.
È difficile perché da un momento all'altro ti ritrovi in un'altra realtà e, per quanto questa sia la realtà dei tuoi sogni e una realtà meravigliosa, il tuo più grande sogno si trasformerà nel tornare a casa il prima possibile, seriamente dico, se qualcuno mi si presentasse davanti dicendomi che posso esprimere un desiderio questo sarebbe di sicuro tornare a casa.
E non lo dico perché sto male in questo posto o perché non mi piace l'America, no, per niente,  amo l'America. Sin dal primo momento in cui ho messo piede nel territorio statunitense mi son sentita A CASA, e mi sento a casa tutt'ora, anche se in una casa completamente diversa in tutto.

Ho dato questo titolo al post perché è proprio così, oggi non si piange, oggi non ho pianto per la prima volta da quando sono arrivata in famiglia. Sono stati 10 lunghi e terribili giorni ma sono pronta a prendere in mano la situazione in cui mi trovo e accettarla, perché anche se versassi tutte le lacrime che ho in corpo non cambierebbe nulla, a casa non ci torno fino a maggio e devo mettermelo in testa.

Quello che sto cercando di dirvi è che se volete essere degli exchange students dovrete prepararvi psicologicamente perché avverrà dentro di voi un processo che vi farà capire quanta forza possedete in corpo e vi posso assicurare che non c'è niente di meglio!
Non voglio spaventarvi (anche se sicuramente lo sto facendo) ma io preferisco essere sincera e non nascondervi il fatto che se partirete per un anno intero soffrirete perché i primi giorni sarà difficile adattarsi, e che sarà difficile cambiare vita di botto, sarà difficile tutto all'inizio e soffrirete, eccome se soffrirete.
Però vi assicuro che la vostra sofferenza sarà ripagata dal coraggio che ci avrete messo nel superarla, sarete ripagati perché state realizzando il vostro sogno, state realizzando voi stessi e state crescendo senza nemmeno accorgervene.

Dipende tutto da voi, volete vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Io preferisco mezzo pieno.



Ps. Appena inizierà la scuola farò sicuramente un post per aggiornarvi, in cui vi parlerò anche dei primi 4 giorni a New York che sono stati fantastici, dei primi giorni qua e di tutto ciò che mi passerà per la testa.

Baci e abbracci,
Franci. 💛

Nessun commento:

Posta un commento